Mi chiamo Gianmatteo Funicelli e sono nato un diciassette maggio di venticinque anni fa, ossia nel millenovecentottantasei. Dove sono nato si chiama Eboli (conoscete? Carlo Levi disse che lì si è fermato Cristo, ma per me pure Maria Vergine ci ha pernottato...), dove sto invece sarebbe Salerno, molto alle spalle di Napoli e sotto sotto la costiera amalfitana e i miei sogni si perdono nel suo centro storico, tra i vicoli spagnoli e i ristoranti greci.
Quando il sole c'è (ma pure senza, so farne a meno) e però la testa non sbatte troppo faccio il mio mestiere, il giornalista.
Siccome sono di paese, lo faccio all'antica: per cui appena so qualcosa di interessante vado sparlando di giornalismo culturale, modernità e campo dell'arte e chiacchiero di storia dell'arte su tante e tante testate del settore. Le mie migliori dicerie sono da recensista e saggista, però (che si sappia) ... io mi faccio i fatti miei...
Quando qualcosa di antico, di polveroso e da riscoprire mi colpisce sono pure storico dell'arte e quando lo faccio è per il Centro Culturale Studi Storici "Il Saggio" (Salerno).

Ho scritto/scrivo milleuno articoli e recensioni a raffica. Cominciai le mie prime esperienze da giornalista su un blog di un gruppo artistico salernitano, dove curavo i relativi eventi e le schede dei singoli artisti. Ultimamente l'ho fatto per Exibart (Firenze), ora scrivo schede critiche su Arslife (Milano) e pubblico reportage e servizi audiovisivi su Artribune (Roma). Ho scritto pure su EquipèCo, un trimestrale internazionale di ricerca e documentazione artistica applicate alle arti visive.

I miei saggi e contributi di storia dell'arte sono stati pubblicati su:
  • Salternum, semestrale del Gruppo Archeologico Salernitano
  • BTA, Bollettino telematico dell'arte (Università La sapienza - Roma/ dip. Storia dell'arte e spettacolo)
  • "Donna, mistero e arte", antologia di poesie e racconti edita dal Centro Culturale Studi storici "Il Saggio" (Salerno).
  • "Città di vita", bimestrale di arte scienza e teologia edito dal Centro Studi sull'Arte - Basilica di Santa Croce - Firenze
Siccome vivo da solo, se la mattina non devo passare chilometri d'aspirapolvere e mettere calzini e mutande in ammollo bollente, sono pure critico d'arte indipendente.

Quando (bello e buono!) parto per gite, viaggetti, sagre e convegni di spessore, mi porto appresso una fotocamera professionale e mi occupo di fotografia applicata ai beni culturali.

Se mi trovo a pagare le tasse e riesco a salire sull'unico pullman che mi porta dritto al campus di Fisciano, studio pure, perchè vorrei laurearmi in Scienze dei Beni Culturali.

COSE BUONE CHE C'HO:
  • tesserino giornalista pubblicista (O.d.G. Campania)
  • tessera stampa internazionale (Free Lance international Press - Roma)
  • menzione "critico d'arte emergente" (maggio 2010)
  • conoscenze di base in estetica e storia della fotografia (Scuola di cinema Pigrecoemme - Napoli 2008)
  • diploma da accompagnatore turistico (Pro-loco Olevano sul Tusciano, Salerno 2011)
  • formazione di base in Turismo e Valorizzazione dei Beni Culturali (Comune di Eboli, politiche giovanili, Eboli 2007)


    [tutto ciò che segue segnatevelo eh, che è cosa buona e giusta!]

    AMO: cucinare spezzatino coi piselli e il ragù, mangiare spezzatino con piselli e il ragù, il cinema dei vecchi tempi, gli anni '80 for ever, i pistacchi, la faccia provata di Grecia Colmenares nelle telenovelas, l'orzata, Anna Oxa, la pittura di genere e tante altre cose.

    NON AMO: lo strombazzamento della renault 4, il campanello mentre dormo, la matematica di tutti i giorni (è quella più infame, ho più abilità nel risolvere il cubo di un quadrinomio), risciacquare il piano cottura in acciaio a specchio, i bugiardi, la puzza di sudore che impregna il pullman, lo stesso tipo di pullman fermo nel traffico, il mal di testa.

    NON VIVO MAI SENZA: ripristinare casa appena sveglio, un bayles al primo bar a vista d'uomo, l'arte e ancora la storia dell'arte e di più le arti visive, e, perchè no, le arti applicate, il karaoke, il pino silvestre a profumazione "mediterraneo", il tè a pesca.

    NON ESCO MAI SENZA: la mia fedele borsa corredata di ---> un art magazine, i miei occhiali, la mia agenda (seconda e insostituibile unità cerebrale), il tesserino, un piccì, una chiavetta uessebbì, le mie richmondnereanniottantissime (in qualsiasi modalità metereologica chiove sciocca o mena vient!), una buona dose di ottimismo e la faccia bella (quella serve sempre, pure se stai nero ncazzuso).